Ieri sera ho partecipato ad un incontro tra amici di una bellezza che mi ha lasciato senza fiato. Tanto che alla fine ho esclamato: “Ma qual è il luogo in cui uno può sentire queste cose!!!??? certo che abbiamo una grande fortuna a poterle sentire!” Al che un’amica mi ha corretto: “Questa fortuna si chiama grazia!” Ed è la Grazia cui accenna un’altra amica che mi ha inviato stamane questa riflessione:
Sto cercando di andare a fondo di me stessa perchè mi sento tutta mancante ma tutto così piena di questa nostalgia che è però segno della presenza del Mistero che mi fa adesso.
Questa compagnia è bella ed è come se me ne fossi innamorata (sono portata a fare il paragone con chi divide con me tutto) e guardare a questo finito come riflesso di Infinito mi riempie di commozione.
Ieri mentre cantavamo quella bellissima canzone di Claudio [La canzone degli occhi e del cuore], così confacente il tema della sera, ho notato che il canto, man mano che andava avanti, diveniva più dolce e armonioso. Era proprio come il palmo una mano che sia apriva per chiedere.
Sentire gli amici parlare, Vi ricordo uno ad uno, della propria intimità così corrispondente alla mia mi fa tutte le volte prendere coscienza di quel che sono e di Chi è sempre presente in mezzo a noi. Ed è una bellezza che mi fa star bene ma non mi compie. E’ come se mi lasciasse un finestrone grande grande aperto.
E’ questo riaccadere di Lui in ogni momento che desidero di più perchè sopratutto sono smemorata e sta diventando vitale per me usare bene questro strumento.
Quanta Grazia nella nostra vita sta accadendo e, guarda caso, proprio la parola con cui abbiamo terminato ieri è stata Grazia.
Anna Vercors 