Come trattiamo Cristo, così trattiamo tutta la realtà [Se “la realtà è Cristo” quest’affermazione dovrebbe essere evidentissima]
“E’ una cosa terribilmente vera!
Trattate vostro padre, vostra madre, la vostra ragazza, lo studio, voi stessi, la gente che incontrate, la compagnia, la natura, il tempo quando vi alzate al mattino, tutto questo noi trattiamo come trattiamo Cristo, cioè come trattiamo quella Presenza.(…)
Sarebbe interessante dettagliare, perchè quello che ci impedisce (katekon) di trattare bene quella presenza è lo stesso atteggiamento che ci impedisce di trattare bene la donna a cui si vuol bene, il padre, la madre, nonostante tutte le apparenze: è un incadaverarsi, è un insepolcrarsi nella nostra misura. (…)
E tu non tratti la tua ragazza che così, non abbordi il problema dello studio che così, non ti spalanchi a quella Presenza.
(L. Giussani, Uomini senza patria, pag.130 e ss)
Marco
/ luglio 20, 2012quanto e’ vero… e grazie per avermi fatto scoprire καθήκον 😉
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annavercors
/ luglio 20, 2012E’ di una verità sconvolgente anche per me!
Ma ti confesso che devo ancora capire la faccenda di καθήκον perché non mi è mica chiara!!!
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Marco
/ luglio 21, 2012Onestamente non è chiara neanche a me perché καθήκον (che io leggo kathìkon ;-)) mi risulta significhi “dovere” !
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annavercors
/ luglio 21, 2012indagherò nel dizionario di greco e in quello etimologico…. magari scopro qualcosa!
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annavercors
/ luglio 22, 2012Ho cercato l’etimologia e ho visto che deriva dal greco Katekeo che significa istruire… da lì il catechismo, i catecumeni, ecc.
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