PÂLE ÉTOILE DU SOIR

Pâle étoile du soir,  messagère lointaine
Dont le front ; brillant des voiles du couchant,
De ton palais d’azur au sein du firmament,
Que regardes-tu dans la plaine?

La tempête s’éloigne et les vents sont calmés.
La forêt, qui frémit, pleure sur la bruyère;
Le phalène doré, dans sa course légère,
Que cherches-tu sur la terre endormie?
Mais déjà, vers les monts, je te vois t’abaisser;
Tu fuis, en souriant, mélancolique amie,
Et ton tremblant regard est près de s’effacer

Étoile qui descends versla verte colline handEnd
Triste larme d’argent du manteau de la Nuit,
Toi que regarde au loin le pâtre qui chemine,
Tandis que pas à pas son long troupeau le suit,

Étoile, où t’en vas-tu, dans cette nuit immense?
Cherches-tu, sur la rive, un lit dans les roseaux?
Ou t’en vas-tu, si belle  , à l’heure du silence,
Tomber comme une perle au sein profond des eaux?

 Ah! si tu dois mourir handEnd , bel astre, et si ta tête
Va dans la vaste mer plonger
; ses blonds cheveux,
Avant de nous quitter,
un seul instant arrête;
Étoile de l’amour, ne descends pas des cieux!

Alfred de Musset , le Saule.


Pallida stella della sera

Pallida st
ella della sera, messaggera lontana,
la cui fronte risplende tra i veli del tramonto,
dal tuo azzurro palazzo alla profondità del cielo
cosa guardi sulla  piana?

La tempesta s’allontana e i venti si placano,
la foresta che freme ora piange sulla brughiera,
La falena dorata, nella corsa leggera,
attraversa i prati addormentati.

Cosa cerchi sulla terra assopita?
ma ecco che verso i monti ti vedo discendere.
Tu fuggi, con  un sorriso, malinconica amica,
e il tuo sguardo tremante pian piano si dissolve.

Stella che discendi sulla verde collina
triste lacrima argentata del manto della notte,
tu che guardi   da   lungi
il pastore che cammina
mentre lentamente il suo gregg
e lo segue

Stella, dove  te ne vai in questa immensa notte?
Cerchi forse, sulla riva, riposo tra i canneti?
Perché vai, così bella, n
ell’ora del silenzio
a cadere come una perla nel profondo del mare?

Ah! Se devi morire, bell’astro, e se la tua fronte
Va a poggiare nel mare i suoi biondi capelli,
prima di lasciarci, ferma
ti un momento:—
stella dell’amore non lasciare il cielo!

*****

Mi è venuta in mente l’altro giorno questa malinconica poesia studiata a memoria al ginnasio. L’ho cercata e ho pensato di tradurla per chi non conoscesse il francese.

Un po’ mi ha fatto pensare al leopardiano “Canto di un pastore errante nell’Asia”, anche se Leopardi è insuperabile per noi che siamo italiani… e forse i francesi diranno altrettanto del loro De Musset…

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3 commenti

  1. Mi piace. E in francese (anche se il francese non lo conosco) suona splendidamente si.

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  2. Bravo traduttore di bei sentimenti. Per fare una cosa simile ci vuole coraggio, per citare una poesia ci vuole coraggio.

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