“Si naviga nel buio assoluto su di se’, sulla propria origine e sul proprio destino se non si affonda la coscienza di noi dentro il mare di questa parola nel suo aspetto primo, quello che suggerisce l’altra parola della Bibbia: “Ti ho Amato di amore eterno, perciò ti ho attirato a me avendo pietà del tuo niente”.
Per questo (…) è venuto Cristo, Lui “porta su di se’ il nostro niente, la nostra confusione, l’oscurità nel cammino, i nostri smarrimenti, la nostra meschinità, la nostra incommensurabilità con il significato dell’ora e del gesto, la nostra vera miseria”.
La misericordia è “una tenerezza che si immedesima con la situazione del nostro niente, della nostra resistenza e della nostra inconsistenza”, ma è anche la forza, “la forza con cui la tenerezza vince, conduce e guida, sostiene, compie la nostra miseria”. (Vita di don Giussani di Savorana, pag. 444,445)