Sapete l’origine del nome di Buenos Aires?

Non si è chiamato sempre Colle di Bonaria  

  

  Il colle dove sorgono il Santuario e la Basilica di Bonaria, anticamente, aveva un altro nome come si scopre dalla lettura dei documenti conservati nel Convento dei Padri Mercedari, custodi del simulacro della Madonna di Bonaria, da cui traggo queste informazioni:    

    Il colle di Bonaria era chiamato dai Pisani Bagnara, ed in quel colle essi edificarono, fin dai primi del secolo XIII, un sobborgo che si popolò ed acquistò grande importanza commerciale. La sua  via principale si chiamava Dei Mercanti,  ed aveva ricchi magazzini; là stabilirono la loro residenza il Camerlengo del porto, i Consoli del Commercio, i Giurati ed altre personalità del tempo.

    Da Bagnara si esportavano nel continente italiano i prodotti della Sardegna, cioè  i  formaggi, lane,  i metalli, il bestiame, ecc. Una chiesa di grazioso stile gotico, Santa Maria del Porto, soddisfaceva ai bisogni spirituali degli abitanti. Tale chiesetta fu venduta dal Governo (in seguito alle leggi del 1855 di soppressione degli ordini religiosi) e poi fu utilizzata come conceria.

     L’infante Alfonso, spagnolo,  nel 1324 entrò nel il golfo Cagliaritano e occupò Bagnara, espellendone i Pisani dopo un lungo assedio.

     Il luogo di Bagnara era tanto sano, l’aria così pura, le brezze marine  tanto gradevoli*, che Alfonso volle dare alla località il nome di Bonaria (buona aria), che è il nome attuale del Colle.  Vari tentativi fatti dai Pisani del continente per soccorrere i loro compatrioti rimasti  nel Castello di Cagliari riuscirono infruttuosi e, tre anni più tardi, nel 1327, lo  stendardo di Catalogna sventolava nelle torri cagliaritane. Alcuni antichi documenti danno pure alla località di Bonaria il nome di Barcellonetta,  che forse le si sarà voluto imporre in principio, ma tale nome non ebbe fortuna.

         Una volta occupata la città da Cagliari, Don Alfonso fece donazione di Bonaria all’Ordine dei frati Mercedari, istituito in Barcellona nel XIII sec. per il riscatto dei cristiani che erano stati fatti schiavi dai corsari mori. Così nel colle sorse la Chiesa e il Convento che i frati dedicarono alla Regina del Cielo, sotto l’invocazione della Vergine del Miracolo.

   Dell’antico borgo di Bagnara non resta ormai nulla. Le stesse grotte scavate nella roccia che gli antichi abitatori fenici di quei luoghi scavarono per depositarvi le ossa dei loro morti furono distrutte nel secolo XVII, per trarne pietra destinata in lavori del vicino porto. Alcune di queste grotte restano, piccole e diroccate. Una di esse è chiamata di Grotta del Re, perchè secondo la tradizione avrebbe offerto ospitalità all’infante Alfonso durante l’assedio di Cagliari. Ma si tratta evidentemente di una leggenda.

  Tutto questo accadeva prima di quel fatidico anno, il 1370, preannunciato qualche decennio prima da una visione di fra Carlo Catalano, religioso dell’ordine mercedario.

  A partire dall’arrivo del misteroso simulacro, le prodigiose guarigioni, le tempeste rese innocue dall’invocazione alla Madonna di Bonaria, testimoniate dai numerosi ex-voto, hanno cominciato a costruire la storia  ininterrotta di grazie che ha reso famosa la Madonna di Bonaria nel mondo. Tanto che numerose città sono state a  lei dedicate dalla gratitudine di coloro che da lei sono stati beneficati. Una di queste è Buenos Aires. 

Per devozione alla Vergine di Bonaria infatti i conquistadores diedero alla capitale dell’Argentina appunto il nome di Buenos Aires.
______

 
*L’aria è davvero buona,  salutare e profuma di mare; e, se si sale al Santuario, si può godere da una parte dello splendido  Golfo degli Angeli, con le brezze marine che accarezzano il viso, dall’altra si vede il panorama della città di Cagliari.

 Leggi anche qui  

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21 commenti

  1. terry

     /  marzo 14, 2013

    Non lo sapevo…
    grazie violetta e santa giornata!

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  4. Intanto me lo sono anche riletta ^_^

    Grazie!

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  7. Roberto

     /  settembre 24, 2013

    Tanto di cappello a chi si impegna a scrivere pagine su Wikipedia ma… per favore un po’ più di correttezza… grammaticale…

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    • veramente io non ho scritto per wikipedia ma per il mio blog. Però una curiosità da prof: mi fai notare gli errori grammaticali in modo che possa correggerli ?

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      • Roberto Fantini

         /  settembre 25, 2013

        Buongiorno Anna.

        Deve esserci stato un disguido e me ne scuso.

        Incuriosito dalle recenti citazioni di Papa Francesco in merito all’origine del nome della città, ho cercato su internet e sono incappato in una pagina di Wikipedia (che però non ritrovo, quindi forse mi sono sbagliato) in cui c’era una descrizione simile a quella fatta da lei, ma con tempi dei verbi e punteggiatura piuttosto ridicola. Sembrava peggio di una di quelle traduzioni automatiche.

        C’era un collegamento per commentare e l’ho fatto. Ma era Wikipedia.

        Non so come funzioni la cosa ne come vengano redatti e pubblicati articoli e collegamenti ma il suo scritto mi pare che non centri: non trovo alcun errore (secondo le mie modeste conoscenze grammaticali)

        Mi scuso ancora per il disguido e la critica fuori luogo.

        Roberto.

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      • Ah! meno male! te la immagini una prof di Italiano che fa errori grammaticali? Purtroppo in wikipedia non scrivono solo prof di Italiano!!!!
        Ciao!

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    • Ti ringrazio per quanto scrivi, ma per capire ciò che vuoi dire ho dovuto chiedere aiuto. Per cui genericamente ho capito. Visto che capisci l’italiano non potresti commentare in italiano? Così capisco senza aspettare di chiedere aiuto. (non sono molto esperta nell’uso dei traduttori). Un cordiale saluto

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