Da “Il mistero dei santi innocenti” di Peguy:
(Peguy immagina Dio che riflette tra se’ e se’)”
“Conosco bene l’uomo. Sono io che l’ho fatto. È uno strano essere.
Perché in lui gioca quella libertà che è il mistero dei misteri.
Gli si può ancora chiedere molto. Non è troppo cattivo
(…)
Ma quel che non gli si può chiedere, Dio buono, è un po’ di speranza,
Un po’ di fiducia, insomma, un po’ di distensione,
Un po’ di resa, un po’ di abbandono nelle mie mani,
Un po’ di desistenza. Lui si irrigidisce sempre”.
Ho letto questi versi e mi son detta che conosco poche persone che si fidino più del buon Dio che di se’ stessi. Eppure, se si vuol essere cristiani, bisognerà pure imparare a fidarci di Lui.