Ho trovato su facebook questa strana riflessione che all’inizio proprio non capivo:
Un bambino che quando piange la mamma arriva è indipendente perché lui può decidere quando arriva e quando no. Un bambino che piange e se la mamma è in vena arriva ma se ha la luna storta non viene, è dipendente, perché dipende da come becca la mamma. Allora ecco che, curiosamente, il metodo che ci dicono che serve a creare i figli indipendenti, cioè non prenderli in braccio, no dargli retta, farli dormire da soli nella propria stanza, ecc, ecc… è tutto l’opposto, è il metodo per creare figli dipendenti che dipenderanno dalla nostra volontà, dal fatto che a noi ci venga voglia di prenderli o meno, di guardarli o meno.
Carlos Gonzàlez
(https://www.facebook.com/LatteEcoccole/posts/1655106311416866?fref=nf&pnref=story)
Ci ho riflettuto a lungo e poi mi è stata chiara.
Basandomi sulla mia esperienza.
Come Cristiana, io mi sento totalmente libera anche di sbagliare (ma se posso cerco di evitarlo) perché so che c’è un Padre buono pronto a riabbracciarmi tutte le volte che voglio tornare a Lui. So che non è distratto da altro, ma solo teso nel desiderio di tenermi stretta a se’.
Questo per quanto riguarda il concetto stesso di libertà, che per il cristiano è consapevolezza grata di appartenere ad uno che è onnipotente e vuole solo il mio bene.
Ma c’è anche un altro aspetto che riguarda la nostra responsabilità di genitori cui il buon Dio ha fatto dono di un figlio. Ce lo ha affidato, con grande rischio, perché certo non sapremo imitarlo nella tenerezza, anche verso i nostri figli
Però Lui si fida… anche perché sa bene che sarà Lui a rimediare le mancanze di questi genitori che possono dare solo ciò che hanno ricevuto. E spesso hanno ricevuto veramente poco.
Ecco perché è bella la vita! Perché c’è una Presenza affettuosa che ci aspetta sempre. Così come siamo.
Gli errori e pasticci che combiniamo, se ci affidiamo a Lui, si sciolgono come neve al sole.