Si sono conclusi domenica scorsa gli esercizi spirituali della Fraternità di Comunione e Liberazione cui non ho potuto partecipare. Ma ci sono alcune frasi rubate, come diamanti, da un grande giacimento di pietre preziose. Tra queste perle ve n’è una che sintetizza a mio parere tutto il compito del cristiano: la conversione. Cito a memoria: il compito che ora ci viene chiesto è il compito della conversione.
Mi rendo conto che è più facile dirlo che sperimentarlo, soprattutto se l’intero ambiente che per osmosi ci condiziona, rema in senso contrario. A meno che non capiti in un paese sperduto e poco conosciuto un giovanissimo parroco innamorato della sua vocazione, ma soprattutto innamorato di Cristo, che riesce a valorizzare a, partire dal suo cristianesimo vissuto intensamente, qualsiasi cosa buona. E riesce a rendere piacevole e gustosa anche quella che negli ultimi decenni era la cosa più pesante del Cristianesimo, la liturgia, la più pesante e la più sconosciuta. Capita così che in tre anni cambi completamente il volto di una parrocchia e capita che Maria Laura mi chieda di pubblicare questo prezioso contributo, prezioso perché parte dal cuore. Ne sono certa perché tra noi non c’è spazio per ipocrisie o finzioni: non ce n’è bisogno quando si sperimenta la gioia di essere cristiani:
Poche settimane fa la nostra comunità di Settimo San Pietro ha vissuto con partecipazione l’esperienza di fede delle Quarantore in preparazione alla Pasqua e al termine della Messa conclusiva i celebranti hanno portato in processione il Santissimo Sacramento all’interno della Chiesa, benedicendo da vicino tutti i presenti.
È stato un momento intenso, in cui abbiamo percepito visivamente che Dio si è fermato in mezzo a noi e ci ha comunicato Grazia della sua presenza.
Questo momento mi ha riportato ad una precedente celebrazione al termine del Te Deum dello scorso anno, quando don Elenio è passato in mezzo a noi col Santissimo Sacramento. In quel momento lo Spirito, che in noi agisce e prega, mi ha permesso di capire insieme il significato del Natale, che avevamo appena celebrato, del suo farsi pane per noi e della Pasqua di resurrezione: il Dio immenso, che gli uomini sentivano lontano, si fa piccolo in Corpo e Sangue e viene, passa in mezzo a noi per rivelarci la Sua essenza d’amore che si compie pienamente nel suo sacrificio sulla Croce, col dono totale della Sua Persona, e nella Pasqua che ha aperto tutti noi alla Resurrezione.
E il Sacro Pane che riceviamo nelle nostre mani al momento dell’Eucaristia non può essere un privilegio da tenere con se’, ma un dono da condividere con gli altri dando l’impronta alle nostre attività di ogni giorno che saranno così sempre guidate dalla Sua Presenza.
LUCIA
/ aprile 7, 2014Sono purtroppo diversi anni che non partecipo più agli Esercizi. Ne sento la mancanza, ma il ricordo di quelli vissuti, e intensamente, mi riscaldano il cuore. Ora li seguo nei libretti che vengono allegati a Tracce. Li ho tutti. Li rileggo spesso. CL è arrivata nella mia Parrocchia nel 74. Pensa che il Giuss veniva personalmente a commentarci il Senso Religioso! E’ arrivata la noistalgia! Buonanotte cara!
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annavercors
/ aprile 7, 2014Anch’io non posso partecipare per diversi motivi, ma nulla mi vieta di godermi gli appunti e di cercare di farli diventare un’esperienza che per me è entusiasmante!
Infatti in genere sono quasi sempre la più anziana del gruppo di amici, ma la più entusiasta perché cerco di vivere in modo autentico il cristianesimo, sbagliando di continuo ma sapendo che posso sempre rialzarmi. Così la vita diventa bellissima anche in mezzo a tanti guai!!
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annavercors
/ aprile 7, 2014Quindi bando alla nostalgia e… rialziamoci con fiducia … prima di andare a nanna! Buona notte anche a te!
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