La teologia del diavolo: “… come se ogni cosa fosse in un certo modo creata per l’inferno”

Da Semi di contemplazione di T. Merton, pag 74 e ss:

“Il diavolo ha un intero sistema teologico e filosofico per cui spiegherà, a chiunque voglia ascoltare, che tutte le cose create sono male, che gli uomini sono male, che Dio ha creato il male, che Egli vuole direttamente che gli uomini soffrano il male e gioisce delle sofferenze degli uomini, e che, in definitiva, tutto l’universo è pieno di miseria perché Dio ha così voluto e disposto.

Anzi, secondo questo sistema teologico, Dio Padre provò un autentico piacere a consegnare Suo Figlio ai carnefici e il Figlio di Dio venne sulla terra perché voleva essere punito dal Padre. E tutt’e due non cercano altro che di punire e di perseguitare i loro fedeli. Difatti, nel creare il mondo Dio sapeva benissimo che l’uomo avrebbe inevitabilmente peccato, ed era come se il mondo fosse stato creato per permettere all’uomo di peccare, onde Dio avesse occasione di manifestare la sua giustizia.

Così, secondo il diavolo, la prima cosa ad essere creata fu l’inferno – come se ogni altra cosa fosse in un certo modo creata per l’inferno. Quindi la vita “devota” di coloro che sono “fedeli” a questo genere di teologia consiste sopratutto nell’ossessione del male. E, come se non ci fossero abbastanza guai nel mondo, costoro moltiplicano le proibizioni, inventano nuovi precetti,,  legano ogni cosa con spine, di modo che uno non può sfuggire al male e al castigo; perché lo vorrebbero vedere sanguinare da mattina a sera, anche se, nonostante tutto questo sangue, non v’è remissione del peccato! La Croce quindi non è più simbolo di misericordia (perché la misericordia non trova posto in simile teologia); ma è segno che la Legge e la Giustizia hanno trionfato in pieno, come se Cristo avesse detto: “Io sono venuto non per distruggere la legge, ma per essere da essa distrutto”. Perché questo, secondo il diavolo è l’unico modo in cui la Legge può essere veramente e pienamente “compiuta”. Non l’amore,ma il castigo è il compimento della Legge. La Legge deve divorare ogni cosa,anche Dio. Questa è la teologia del castigo, dell’odio, della vendetta. Colui che vuol vivere secondo un simile dogma, deve rallegrarsi del castigo. Egli può, difatti, evitare il castigo per sé sgattaiolando fra la Legge e il Legislatore. Ma deve stare bene attento a che gli altri non sfuggano alla sofferenza, deve riempirsi la testa del loro castigo presente e futuro. La Legge deve trionfare. Non deve esserci misericordia.

Questo è il principale contrassegno della teologia dell’inferno, perché nell’inferno vi è tutto all’infuori della misericordia. Ecco perché Dio è assente dall’Inferno. La misericordia è manifestazione della Sua presenza”.

Mi ha profondamente impressionato questa “teologia” diabolica…. perché mi pare sia molto gettonata ai nostri tempi e molti sono convinti che sia la teologia di Dio, mentre è un totale stravolgimento che inganna molti e rende per moltissimi già questa vita un inferno.

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