Ho proseguito la lettura di quanto riportato QUI e vi ho trovato una risposta interessante al problema che tra amici ci eravamo posti. Riporto il testo tratto da “Incontro a Dio” di Edith Stein, pag.99:
“… quando Dio, per bocca dei profeti,mi dice che mi è più fedele del padre e della madre, che Egli è lo stesso amore, allora riconosco quanto sia “ragionevole” la mia fiducia nel braccio che mi sostiene e quanto sia stolto il timore di cadere nel nulla, a meno che non mi stacchi io stesso dal braccio che mi sorregge.
La via della fede non è la strada della conoscenza filosofica: è la risposta data all’interrogativo posto da essa, ma proveniente da un altro mondo.
La filosofia ha pure essa una strada proprio, cioè la via del pensiero argomentativo, della dimostrazione dell’esistenza di Dio. Fondamento e autore del mio essere, come di tutto l’insieme dell’essere finito,può essere in ultima analisi solo un essere che non è ricevuto, come l’essere dell’uomo, un essere che deve esistere da sé: un essere che non può, come tutti quelli che hanno inizio, anche non essere, ma che è necessario.