Le cose belle sembrano non avere tempo…

Non mi era mai capitato.

E’ da qualche anno che riesco a partecipare al triduo pasquale e riesco anche a commuovermi profondamente davanti ad un Dio che muore in croce al posto mio. Ma mai come quest’anno ogni giorno è accaduto qualcosa che non potrei definire se non avessi alle spalle  una formazione più che trentennale.

Non è che i contenuti siano diversi… forse sono io che sono diversa… Ma diversa sicuramente è la persona, il prete, che da più di un anno è venuto nella nostra parrocchia.

Ogni cosa che dice, quando parla dall’altare, ha il poter di avvincermi ed avvincere l’uditorio in modo inusitato. E ogni volta è una sorpresa. Mi chiedo come sia possibile che un giovane poco più che trentenne, possa affermare con tale autorità la bellezza e la gioia della fede. Non solo affermare, ma vivere e far vivere.

E’ un crescendo prodigioso che sta trasformando tutti i parrocchiani… lo vedo anch’io che pure non posso conoscere i cuori delle persone, ma vedo l’affollamento sempre più grande anche nel piccolo oratorio, dove siamo accampati in attesa del restauro della chiesa parrocchiale.

Mi vien fatto di pensare allora che in fondo capitava così anche ai dodici primi discepoli di Gesù: ad ogni suo segno si dice nei Vangeli che “credettero in Lui”. Non è che il nostro parroco sia Gesù… La cosa è ben chiara. Ma ci porta inesorabilmente, pazientemente, tenacemente, instancabilmente a Colui che l’ha voluto Suo sacerdote.

Non mi dilungo oltre. Dico solo che ieri sono arrivata al culmine della commozione quando, alla liturgia dell’adorazione della Croce, l’ho visto arrivare e prostrarsi a terra per più di un minuto. Non l’avevo mai visto un prete che, al di fuori dell momento dell’ordinazione, si prostri in quel modo. (poi ho scoperto dal TG che l’ha fatto anche Papa Francesco). Ma in quel locale gremitissimo – al punto che sono state tolte addirittura le porte per permettere anche a chi non era potuto entrare dentro di vedere e sentire – c’è stato un lunghissimo ed eterno (eterno perché le cose belle sembrano non avere tempo) momento di silenzio totale. Non ho sentito gli altri sull’avvenimento perché poi c’è stato un crescendo di commozione non solo sentimentale, man mano che la liturgia veniva celebrata.

Ora mi attende la Veglia pasquale in attesa della più bella festa della Resurrezione e sono certa che questa Pasqua sarà per me la più bella delle mia vita!

Auguro anche a voi tutti una Festa come quel che il buon Dio ha preparato per ciascuno di noi

Buona Pasqua!

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8 commenti

  1. Sono le “piccole cose”, cara Anna, quelle situazioni inusuali e così forti che riescono a commuoveci, a cambiare qualcosa dentro di noi.
    Forse, anche se con lunghissima esperienza alle tue spalle, anche se apparentemente per te “non era nulla di nuovo”… ecco che il susseguirsi di tante piccole cose ti ha fatto percepire il tutto in modo diverso. Sono felice che questo possa ancora accadere… felice che ci siano persone che se ne accorgono! Anch’io, la scorsa domenica con la famiglia, mentre il quartetto nel quale suona mia figlia il violino suonava accompagnando la voce di Padre Callisto, mi sono emozionata ed ho pianto. La chiesa era affollata, come rarissimamente accade, ed il sacerdote vecchissimo e dalla lunghissima barba, ci ha tenuti sospesi nell’etere… mentre le sue parole risuonavano accompagnate dalla melodia d’archi.
    Sono quegli attimi bellissimi che restano nel cuore: hai ragione, ricordi indelebili!
    Credo che il sentimento di fede verso l’Essere Supremo è appagante, e credimi, non importa se si segue un cammino buddhista…
    Di cuore ti auguro serena Pasqua Claudine

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  2. Non per sembrare monotematico, ma tra un’oretta (scrivo alle 15.55) un altro “segno” ci aiuterà a comprendere e vivere meglio il momento della Resurrezione. Quel Telo di lino che ha avvolto il cadavere di un uomo è stato ritrovato vuoto, ma ricco della Sua umana divinità. Tra poco su Rai1 c’è l’ostensione televisiva della Sindone. Un bel dialogo tra noi due sulla Sindone ci ha accompagnato in questi ultimi giorni di Quaresima e ora ci lascia, stupiti e commossi, davanti al Mistero. Buona Pasqua e grazie.

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  3. Un sincero augurio di una Santa Pasqua in Gesù Risorto.

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