di Giorgio La Spisa – 26 gennaio 2013
Ho appena firmato un testo in cui dichiaro di impegnarmi nella difesa dei valori che da tempo sono stati autorevolmente definiti come “non negoziabili”. È una promessa che non intendo relegare nella sfera privata. Credo quindi giusto darne le ragioni.
Il rispetto della vita dall’inizio alla fine naturale, la famiglia fondata sul matrimonio, la libertà di educazione sono spesso etichettati come temi propri dei conservatori cattolici e come tali guardati come un disturbo al libero confronto culturale e politico. In questo modo il ruolo dei cattolici in politica viene pregiudizialmente ridotto, confinato in una riserva, accantonato come si fa per un abito passato di moda.
Se ancora fa notizia la questione è perché l’esito elettorale di un partito può esserne influenzato. Per questo molti evitano accuratamente di affrontare il problema.
Ma la questione non scompare dall’orizzonte della politica italiana ed europea.
Affrontiamola, dunque, non avendo paura di esporci, e partendo da una constatazione: se le coalizioni esistenti non prendono posizione esplicitamente, a maggior ragione è decisivo che i singoli candidati lo facciano.
Il motivo per cui io mi voglio impegnare in questo non sta nella appartenenza ad una confessione religiosa, ma nella natura stessa della vita dell’uomo, nel suo desiderio più profondo di felicità, nell’impronta sigillata nel cuore di ogni persona. Noi siamo fatti per la vita e non per la morte, siamo fatti per amare e per generare, siamo fatti per trasmettere la vita e per educare chi viene dopo di noi.
La civiltà che abbiamo ereditato e che siamo chiamati a lasciare alle generazioni future è ricca perché fondata sulla positività di una speranza. Il maggior pericolo è quello di una ideologia e una prassi nichilista che vuole spacciare per libertà la facoltà di annullare se stessi, la propria natura e la propria storia.
Non si tratta di una posizione integralista. Non si vuole imporre a nessuno né uno stile di vita, né la possibilità di scegliere il bene per se stessi o per i propri cari. I diritti della persona sono inviolabili, ma la legge deve chiamare ogni cosa con il proprio nome.
È di grande attualità il problema della crescita in Italia e in tutto il Continente. Abbiamo valutato quanto siano decisivi questi temi valoriali proprio nella prospettiva dello sviluppo economico e sociale?
gabriella
/ febbraio 9, 2013Cosi sia, così vorrei che fosse veramente. Restituiteci la bellezza della vita.
"Mi piace""Mi piace"
annavercors
/ febbraio 9, 2013Ecco quello che dice Giorgio. Da anni! perciò lo stimo e lo appoggio!
"Mi piace""Mi piace"