Non credevo che certe verità potessero essere così illuminanti e folgoranti. Soprattutto la sorpresa arriva quando meno te lo spetti.
Ho sentito una frase l’altro giorno che mi ha costretto a riflettere a lungo. Provo a ridirla così come la ricordo.
La cosa peggiore è aver a che fare con persone che affermano Io non cambierò mai, resto sulle mie posizioni [e fin qui ero d’accordo], perché chi così afferma indica una altissima superbia [fin qui mi andava abbastanza bene] che si trasforma in pretesa.
A questo punto è stata come una folgorazione: la superbia che diventa pretesa, e quindi lamento, mugugno, mancanza di stima, rabbia… odio sono proprio originate da questa presunzione di avere sempre e comunque la verità in tasca. L’esatto contrario che dice il Cristianesimo.
Mentre la verità ci sopravanza sempre e ci invita ad introdurci in essa con una pazienza infinita: come infinita è la verità.
E se continuo la riflessione mi accorgo che se sono convinto di avere la Verità in tasca, la mia unica preoccupazione sarà quella di dimostrare* che ho ragione, non certo la ricerca della verità e allora è davvero una gran confusione…. babelica che non piace a nessuno. Non è certo il dialogo che è una ricerca cordiale, fatta insieme all’altro di ciò che è vero, bello, giusto.
* Cfr la discussione sull’articolo di Doninelli per il Sussidiario