“Non trasformare in lance i raggi della verità”

Credo siano parole di una poesia di Norwid, ma non la ritrovo più; quel verso però mi è rimasto impresso: “Non trasformare in lance i raggi della verità” (ricordo a memoria naturalmente!) e ricordo la fatica che dovevo ogni volta fare per spiegare ai miei studenti il significato di quello strano verso.

Mi rendo conto che nessuno però attualmente si ricorda del significato tremendo di quel verso.

Tenterò di spiegarlo, come tentavo allora, magari ora con maggiore consapevolezza visto che tale verso è tristemente attuale, mentre vent’anni fa era solo un’intuizione.

La Verità nella sua molteplicità e bellezza ha i suoi raggi, come un sole che illumina e riscalda. Ma se un solo raggio del sole con tutto il suo calore e la sua forza si abbattesse su una persona, forse il malcapitato avrebbe come minimo qualche ustione.

Ebbene la verità tutta intera – che è luminosa più del sole – ha i suoi raggi che sono le varie sfaccettature che si illuminano l’un l’altra. Ma, se uno prende una sola sfaccettatura e la enfatizza fino a voler far dimenticare le altre, quel raggio di verità sarebbe come una clava che vuole tramortire l’altro, ignorando tutto il resto.

Mi capita spesso quando discuto con qualche persona che l’interlocutore ha un’idea fissa che vuole imporre agli altri: idea anche giusta, che però non tien conto del contesto che è la verità tutta intera.

E quando parlo di verità tutta intera mi riferisco a quella visione completa della realtà che non ignora nemmeno quell’imponderabile mistero che c’è sempre sotto, quell’imprevedibile imprevisto che qualcuno chiamava “punto di fuga”.

In questo caso ritengo bene chiedersi: “Mi interessa di più aver ragione oppure che la Verità prevalga? Sono più attaccato alle mie opinioni o alla verità?”.

Un amico parlava in proposito di moralità, moralità nel conoscere.

 

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2 commenti

  1. A mio modo di vedere la cosa più giusta che possiamo fare è proprio fare in modo che la verità risplenda; ovviamente, per essere esenti da qualsiasi colpa, l’intento non deve essere quello personale come l’avere ragione o il “vantarsi” di sapere qualcosa, ma semplicemente l’amore per la giustizia.

    Un saluto

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    • Perchè ciò accada occorre essere liberi e trasparenti. Il che non è facile perché si ha sempre qualche cosa da difendere…
      Giustamente dici che è una questione di giustizia. Di giustizia e di moralità.
      E credo sia difficile , molto difficile, essere totalmente liberi e trasparenti… quando uno ha molti lustri sul groppone capisce quanta ambiguità ci portiamo addosso, talvolta senza rendercene pienamente conto.
      Credo che solo quelli che i cristiani chiamano santi alla fine della vita (santi si diventa non si è) forse ci sono riusciti …

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