Giovani e vecchi
L’altro giorno ho letto un contributo commovente su Facebook e mi ha turbato il pensiero che al posto di quel vecchio genitore un giorno potrei esserci anch’io. Chissà se i nostri giovani si renderanno conto che il bellissimo dono della giovinezza fisica è destinata a durare pochi anni rispetto alla vita che invece si è così allungata…
Mi ha spaventato il passaggio in cui il vecchio padre afferma “Alla mia età non si vive, si sopravvive” perché non vorrei proprio arrivare a quel momento così drammatico di cui sono stata testimone in alcuni casi, testimone impotente in alcuni casi, in altri testimone di speranza…
Non dovrebbero esserci situazioni così drammatiche: in cui uno “sopravvive” perché non sa più dare un significato alla vita che è il dono più bello che abbiamo, comunque essa sia. Solo che nessuno ce lo ricorda o, se siamo abbandonati alla solitudine, ce ne dimentichiamo…
E allora nasce una domanda: ma c’è qualcuno disposto a testimoniare e ricordare ai “vecchi” che la vita è sempre bella e amata, comunque essa sia? C’è qualcuno disposto a farsi carico della sofferenza di chi non ha più il gusto del vivere? e se qualcuno c’è – certamente -, può da solo sopperire a tutti i bisogni dei vecchi abbandonati nella loro solitudine?
Oppure è più facile far credere loro che c’è una soluzione molto semplice ai loro problemi e ai nostri sensi di colpa perché non sappiamo far loro compagnia, l’eutanasia…
Ecco la lettera de qua
LETTERA DI UN ( ANZIANO) PADRE AL FIGLIO
Se un giorno mi vedrai vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi… abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo. Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose, non mi interrompere… ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finché non ti addormentavi. Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare… ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perché non volevi fare il bagno. Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l’abc; quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso… dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire: la cosa più importante non è quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti l…i che mi ascolti. Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l’ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi. Quando dico che vorrei essere morto… non arrabbiarti, un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive. Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada. Dammi un po’ del tuo tempo, dammi un po’ della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l’ho fatto per te. Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre avuto per te. Ti amo figlio mio.
Pubblicato da annavercors in gennaio 2, 2013
https://annavercors.wordpress.com/2013/01/02/giovani-e-vecchi/
melodiestonate
/ gennaio 2, 2013se è per questo anche io alla mia età non vivo ma sopravvivo………un bacio e serena giornata
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annavercors
/ gennaio 2, 2013E non ti ribelli? non ti fa rabbia?
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melodiestonate
/ gennaio 2, 2013non ho i mezzi per ribellarmi………..purtroppo
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annavercors
/ gennaio 2, 2013Ma il cuore non si rassegna…
Deve esserci qualcosa per cui valga la pena vivere anche quando sembra che tutto perda gusto! Io penso che se uno lo cerca di sicuro lo trova!
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