Sto leggendo con molto interesse l’ultimo libro che ci regalato Benedetto XVI “L’nfanzia di Gesù” E lo trovo estremamente interessante per i riferimenti storici e filologici che contiene. E’ davvero incredibile che si possa spaziare in modo così sicuro tra le scienze più disparate per poterci render conto della storicità dell’Evento più grande verificatosi nella storia dell’umanità.
C’è un passaggio che mi ha strappato un sorriso … amaro, in un primo tempo; ma poi mi è rimasta la conferma a quamto già avevo intuito. Eccolo:
La risposta dei capi dei sacerdoti e degli scribi alla domanda dei Magi ha certamente un contenuto geografico concreto, che per i Magi è utile. Essa, tuttavia, non è solo un’indicazione geografica, ma anche un’interpretazione teologica del luogo e dell’avvenimento. Che Erode ne tragga le sue conseguenze è comprensibile. Sorprendente è invece il fatto che i conoscitori della sacra scrittura non si sentano spinti a conseguenti decisioni. [il grassetto è mio].
Si deve forse scorgere in questo l’immagine di una teologia che si esaurisce nella disputa accademica? (pag.123-124)
Evidentemente i secoli passati non hanno insegnato niente a certi teologi o agli improvvisati teologi che siamo noi, semplici battezzati quando non traiamo le conseguenze concrete di quel fatto prodigioso… e continuiamo a disputare del come e del cosa, dimenticando ciò che veramente vale: cioè il fatto che l’Infinito si è chiuso nel corpo di un bambino ed è diventato un uomo come noi per stare sempre in mezzo a noi!
Basterebbe accettare semplicemente questo Fatto e trarne le conseguenze… grandiose!
jepitiegrace
/ dicembre 23, 2012Auguri carissimi a te e a tutti i tuoi affetti!
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Che sia un Santo Natale di pace vera per tutti!
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annavercors
/ dicembre 23, 2012Grazie mille! ricambio con simpatia!
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