“Chiamami, parlami, raccontami…”
Che cosa può dire Gesù, che cosa può raccomandare o suggerire ad un suo sacerdote o ad un semplice fedele che si metta in atteggiamento di preghiera? Gaston Courtois, nel suo “Il Maestro parla al cuore” , immagina che il Signore parli così…
Chiamami in aiuto, con dolcezza, con calma, con amore.
Non credere che io rimanga insensibile alle delicatezze dell’affetto. Tu mi ami, certamente; ma provamelo di più.
Raccontami la tua giornata. Certo io già la conosco, ma mi piace sentirtela narrare, come alla madre piace il chiacchierio del suo bambino al ritorno da scuola. Esponimi i tuoi desideri, i tuoi progetti, i tuoi fastidi, le tue difficoltà. Forse che non sono in grado di aiutarti a superarli?
Parlami della mia Chiesa, dei vescovi, dei confratelli, delle missioni, delle suore, delle vocazioni, dei malati, dei peccatori, dei poveri, degli operai; sì, di quella classe operaia che ha troppe virtù per non essere cristiana, almeno nel fondo del cuore…
Parlami di tutti coloro che soffrono nello spirito, nella loro carne, nel loro cuore, nella loro dignità. Parlami di tutti coloro che muoiono in questo momento, di quelli che stanno per morire e lo sanno e ne sono terrorizzati, oppure sono sereni, e di tutti coloro che stanno per morire e non lo sanno.
Parlami di me, della mia crescita nel mondo e di quella che io opero nell’intimo dei cuori; e di ciò che realizzo in cielo a gloria del Padre mio, di Maria e di tutti i beati.
Hai domande da farmi? Non esitare. Io sono la chiave di tutti i problemi. Non ti darò la risposta immediatamente, ma se la tua domanda parte da un cuore che ama, la risposta, verrà nei con giorni successivi, sia per l’intervento del mio Spirito, sia attraverso gli avvenimenti.
(Gaston Courtois, Il Maestro parla al cuore, pp. 18-19 )