La morte di Giacomo

Dal Paraguay l’amica di un amico scrive:

Cari amici,
Vi scrivo qualche riga prima di finire questa giornata così lunga e piena di avvenimenti.
Questa mattina a messa avevo in mente la nostra Anna XXX, della casa di XXXX, che dopo – credo – soli 3 mesi di malattia “misteriosamente” giunta nella sua vita è morta ieri. Sentendo il Vangelo della Risurrezione, mi son detta “solo la resurrezione di Gesù fa in modo che io possa guardare la morte dell’Anna senza sentirmi tradita”. Ho domandato di capire tutta la profondità di questa “intuizione”
… Non pensavo che il Signore mi mettesse alla prova tanto presto! Aprendo la posta cinque minuti prima di entrare in classe mi è arrivata la frustata della notizia della morte del Giacomo. Non ho avuto neanche il tempo di capire cosa era successo e ho dovuto entrare in classe perché avevamo un esame di italiano e non potevano sostituirmi.
Tutta la giornata è stata un fiorire: di lacrime, lacrime e ancora lacrime, di dolore e di domanda di capire, di non scappare davanti a questo fatto. E un fiorire di consolazione: dai 30 nani di quarta elementare che, capitanati dalla mitica Sol Nuñez al grido di “venite a consolare la prof!” mi si sono stretti alle gambe, mi hanno tirato per i vestiti per sbaciucchiarmi e abbracciarmi con le loro manine tozze. E mentre interrogavo i compagni mi portavano i loro kleenex e disegnavano cuori, animali e valanghe di fiori per me! E poi i colleghi, che “conoscevano” Giacomo per un esempio che Eugenio ha fatto al collegio docenti di inizio anno e ora sanno chi è il ragazzo che il Preside amava così tanto che poteva prenderlo a calci nel sedere!
E di tanti di voi, di cui ho letto mail e messaggi. Giacomo stesso mi ha consolato, con le sue parole, che mai avevo sentito, con la sua bella testimonianza di fede!
Fino alle ore 15 nostre -che per voi erano le 21- e mentre cercavo un angolino a scuola per dire il rosario “insieme” a voi, sono stata raggiunta da due amiche e colleghe che passavano a salutarmi e si sono fermate a pregare con me.
Di TUTTO sono grata, dalla prima all’ultima cosa.
Meno di 24 ore fa, all’assemblea di SDC avevo cantato “mi corazón no está perdido” proprio quella che credo abbiate cantato per il Giacomo. Di niente abbiamo paura, nemmeno della morte, nemmeno di una morte così inaspettata. Non siamo pazzi a dircelo. In queste ore sto mendicando questo per me, e se volete, lo farò volentieri anche per voi.
Vi abbraccio tutti.
M
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