“La gioia, la libertà, la grazia, la giovinezza eterna”

Mi hanno pubblicato l’articolo che avevo preparato e lo ripropongo anche perché sabato 17 marzo nel mio paese alle ore 19 nel salone parrocchiale verrà presentato il dramma “L’annuncio a Maria” di P. Claudel.

Eccolo:

“La gioia, la libertà, la grazia, la giovinezza eterna”

Si appressa il gran giorno dell’Annunciazione, il 25 marzo, giorno in cui anche il bel simulacro della Madonna di Bonaria approdò misteriosamente nella nostra Sardegna nel lontano 1370. Perciò ho voluto riprendere il prezioso libro che, dopo diversi decenni, continua ad affascinarmi ancora. Si tratta de “L’Annuncio a Maria” di. P. Claudel, scritto nel 1912 e riproposto modificato in alcune parti e in diverse occasioni fino al 1948.

Si tratta di un dramma che non esiterei a definire sacro e che si ambienta in pieno Medio Evo in una situazione particolarmente difficile dal punto di vista politico (non si capisce più chi sia il re) e religioso (ci sono due papi che si contrappongono e la cristianità è smarrita). Sullo sfondo di questo periodo storico così confuso, ma non più confuso di questi anni che anche noi stiamo vivendo, si svolge il dramma umano che ha come protagonista una dolcissima diciottenne, Violaine, e, come coprotagonisti, il padre, Anna Vercors, e il grande costruttore di cattedrali, Pietro di Craon.

Accanto a loro vi sono altri personaggi, non meno importanti, perché ciascuno di loro sembra davvero incarnare i tipi umani o certi atteggiamenti personali che appartengono un po’ a ciascun uomo.

Ma al di là della fragilità e della grandezza dei personaggi c’è un tema fondamentale che caratterizza il piccolo grande  dramma della giovane Violaine,  – felice perché è semplice, obbediente e innamorata di Giacomo, l’uomo che il padre Anna ha scelto per lei – ed è il tema dell’amore. Non l’amore come scialbo tenerume, ma un amore vero che sa scegliere il bene dell’amato e si sacrifica per l’amato. E’ l’amore della dolce Violaine, fedele e tenace; l’amore di Pietro di Craon che, in un momento di debolezza, vorrebbe abusare di lei che sa ben difendersi e lo perdona con una generosità lieta e innocente, tale da condizionare tutto il resto della vicenda; l’amore di Anna Vercors, ormai maturo, ma grato a Dio perché è stato sempre ricompensato in modo straripante per il dovere sempre compiuto con fedeltà e perciò decide di partire in pellegrinaggio perla TerraSantaper impetrare pace per la cristianità smarrita e divisa.

Non vorrei però togliere al lettore il gusto di una lettura personale di un libro in cui ogni parola sembra scaturire dal fondo dell’anima e, come tale, uno non finisce mai di assaporarla e comprenderla. Voglio però trascrivere alcune di queste parole che da sempre mi accompagnano nei momenti difficili o belli della vita:

“Forse che il fine della vita è vivere?(…) Non vivere ma morire, non digrossar la croce ma salirvi e dare in letizia quel che abbiamo. Qui sta la gioia, la libertà, la grazia, la giovinezza eterna!”

Oppure:

“Siate uomo, Pietro. Siate degno della fiamma che vi consuma. E se bisogna essere divorati, sia ciò su un candelabro d’oro(…) per la Gloria di tutta la Chiesa.”

Ancora:

“Santità non è farsi lapidare in terra di Paganìa o baciare in bocca un lebbroso, ma fare la volontà di Dio, con prontezza, si tratti di restare al nostro posto, o di salire più alto.”

“la pace, chi la conosce, sa che gioia e dolore in ugual modo ne fanno parte”

“l’amore ha fatto il dolore, il dolore ha fatto l’amore”

Ma l’espressione più toccante per me lettrice (e ognuno può trovarne tantissime) è questa:

“Che vale il mondo rispetto alla vita? E che vale la vita se non per essere data?”

Ed ora vorrei davvero invitarvi a leggere questo piccolo capolavoro, di cui, solo ora, dopo tanti anni, ho capito il significato del titolo.

L’annuncio a Maria è stato offerto la prima volta in uno sperduto paesino    ai confini dell’impero romano ad una fanciulla semplice, lieta, obbediente e fiduciosa e Lei ha risposto di sì. Lo stesso annuncio, con modalità diverse, ma con uguale decisività viene fatto a ciascuno di noi attraverso le circostanze della vita e ciascuno può rispondere subito sì, come fa Violaine o Anna Vercors, oppure può rifiutare in un primo momento e poi arrendersi, come fanno gli altri personaggi del dramma. Ma l’importante è che a quell’annuncio si arrivi a rispondere prima o poi e definitivamente il  nostro sì.

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