Una passeggiata nel verde e una sosta davanti al pino ormai trentenne… e mi sovviene una pagina memorabile:
“Se la creatura (…) è un riverbero dell’infinita perfezione dell’essere o del Mistero, anche il filo d’erba, anche il pino, l’ago dei pini…
Quando ero un ragazzetto alle elementari, in montagna, d’estate, tormentavo mia mamma con questa domanda:”Ma il Signore sa il numero di tutte queste foglioline che ci sono in tutti gli alberi del mondo?”
Mia mamma , impacciata, diceva: “Eh, sì!”.
Ed era veramente per me un’obiezione insormontabile che uno potesse sapere il numero di tutti gli aghi di pino di tutti i pini del mondo.
Eppure il principio rimane tale e quale: ogni creatura è il riverbero della perfezione, della sterminata perfezione del mistero dell’Essere. E non è appena riverbero come luce, come un proiettore; non è come un proiettore che ci metti una cosa davanti e ti proietta la forma, no: è la natura di tutto l’ago di pino che è riflesso del Mistero; l’ago di pino non si fa da sè in nessun momento” (“Si può vivere così?“ di L.Giussani, Rizzoli, pag. 110)
Continuo la mia passeggiata, colma di questa riflessione che mi rende così amabile lo spettacolo che si presenta ai miei occhi: