I mostri del Cottolengo

Difficilmente leggo "L’Espresso" anche perché non lo compro, né mi interessa averlo in casa. Ma leggo in un articolo di Gianfranco Amato per Culturacattolica che stavolta Giorgio Bocca, proprio su "L’Espresso",  ha davvero esagerato: non ha saputo approfittare dell’occasione per un dignitoso silenzio che non rispolveri il ricordo del suo passato inquietante .
Ecco l’articolo:

          
Raramente sono state scritte parole tanto infamanti contro la dignità dell’essere umano come quelle apparse sull’ultimo numero de “L’Espresso” a firma Giorgio Bocca.
Parole con cui l’impietosa penna laicista si scaglia contro il «culto della vita a ogni costo che lascia perplessi i visitatori della Piccola casa della divina Provvidenza, la pia istituzione del Cottolengo, dove tengono in vita esseri mostruosi e deformi».
Parole degne delle farneticazioni eugenetiche di Karl Binding, di Alfred Hoche, di Heinrich Wilhelm Kranz (quello per cui gli “esseri mostruosi e deformi” di Bocca erano «veri e propri parassiti, scorie dell’umanità»), o dei coniugi Myrdal (quelli che nella Svezia socialdemocratica propugnavano l’eliminazione delle persone «difettose», cioè degli esseri umani «di tipo B») o dei deliri di Marie Stopes.
Non si comprende davvero questo ignobile attacco ad una delle più alte e sublimi espressioni di amore per l’Uomo che la civiltà occidentale sia riuscita a raggiungere grazie all’opera ostinata ed indefessa di un prete diventato santo: Giuseppe Benedetto Cottolengo.
Non stupisce però da chi provenga l’attacco.
Se una “attenuante” si può concedere al cinico e sprezzante giudizio di Bocca è la coerenza del suo autore. Il Giorgio Bocca che si è scagliato contro gli esseri mostruosi e deformi del Cottolengo è infatti lo stesso Giorgio Bocca che il 14 agosto 1942 scriveva su «La Provincia grande – Sentinella d’Italia – Foglio d’ordini settimanale della Federazione dei Fasci di Combattimento di Cuneo» (Anno II, numero 33, 14 agosto 1942, XX E. F.): «A quale ariano, fascista o non fascista, può sorridere l’idea di dovere in un tempo non lontano essere lo schiavo degli ebrei? (…) Sarà chiara a tutti, anche se ormai i non convinti sono pochi, la necessità ineluttabile di questa guerra, intesa come una ribellione dell’Europa ariana al tentativo ebraico di porla in stato di schiavitù».
Ancora una volta – come spesso accade per questo esimio giornalista – l’ideologia ha prevalso sull’intelligenza. Proprio un briciolo di intelligenza – oltre che di buon gusto – avrebbe evitato a Bocca di farsi rinfacciare il suo vergognoso passato razzista ed eugenetico.
Noi sappiamo che a liberare l’uomo dalla spietata logica spartana del Monte Taigeto (matrice dell’eugenetica nazionalsocialista), e dalla barbara crudeltà verso tutti i più deboli, gli ultimi, i paria, gli incurabili della Terra è apparso nella Storia dell’umanità il cristianesimo. L’antidoto a quella barbara crudeltà si chiama amore. E’ quella carità cristiana che pare ancora sconosciuta a vari Bocca.
Non siamo così ingenui, però, da non capire che anche questo infausto intervento de “L’Espresso” si inserisce in un’evidente strategia manipolativa dell’opinione pubblica finalizzata a sdoganare l’eutanasia come una normale procedura medica per ridare “dignità” alla vita umana.
Noi ci batteremo con tutte le forze per evitare che nella cultura del nostro Paese possano trovare spazio follie giuridiche come la «Legge sulla prevenzione della nascita di persone affette da malattie ereditarie» (14 luglio 1933) o la legge per «La salvaguardia della salute ereditaria del popolo tedesco» (8 ottobre 1935), o tutti gli altri abominevoli provvedimenti normativi (tanto cari alla cultura di Bocca) che nella Germania nazista hanno concesso la “Gnadentod” (morte per grazia) a migliaia di quegli “esseri mostruosi e deformi” che invece venivano – e vengono ancora oggi – amorevolmente accuditi nel Piccola Casa della Divina Provvidenza.
E finché nel nostro Paese la ragione continuerà a prevalere contro i veri mostri, le aberrazioni eugenetiche resteranno, fortunatamente, soltanto un disgustoso piacere intellettuale per tutto coloro che la pensano come Bocca.

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13 commenti

  1. utente anonimo

     /  marzo 22, 2009

    Non ho parole. Certa gente non ha proprio vergogna di nulla!!!
    E pensa che spesso si ritengono anche orgogliosi di queste posizioni.
    Cocodix

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  2. Ti ditò che sapevo del passato di questo giornalista, ma non conoscevo i particolari rivelati dall’articolo. Decisamente inquietanti.

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  3. Signori, quì c’è puzza di dittatura. Quì c’è troppa arroganza, si confida, evidentemente, nel consenso del più vasto pubblico. Le reazioni scandalizzate sono circoscritte e non fanno rumore.
    La “sensibilità” degli italiani è stata testata in maniera formidabile con il “caso Englaro”: hanno capito i Bocca, i Mori, gli Scalfari che possono procedere agevolmente sulla strada tracciata da quell’evento. Ricordatevi della breccia di Porta Pia che Maurizio Mori ritiene di aver praticato con il povero corpo di Eluana. Non saremmo realisti (ovvero cristiani) se ci nascondessimo il consenso (anche istituzionale, ahimè) ha ricevuto l’operazione Englaro…si parte sempre dai casi estremi per poi estendere indiscriminatamente certi “diritti”, da quello di abortire a quello di morire…
    Signori, quì ci dobbiamo attrezzare in maniera un tantinello più “creativa”, dobbiamo farci venire delle idee formidabili…come non sbeffeggiare un biascicante Bocca che pretende di eliminare quelle povere creature che hanno, se non altro, il merito di non aver mai detto tutte le cazzate che ha detto lui in tutta la sua carriera? Ci sarà certamente un bravo vignettista che riesca a rappresentare un paradosso di questo tipo! Voglio dire, non si può controbbattere con ragionamenti laddove la ragione ha spento ogni lume…bisognerà pure che qualcuno metta in luce il senso del ridicolo di gente, come l’oncologo Veronesi, che un giorno ci invita ad andarcene di scena come gli elefanti…e un altro giorno ci assicura una quasi immortalità!
    Bisogna stare attenti, questa è gente abituata ad annusare l’aria e a riconoscerne gli umori: se hanno la spudoratezza di dire certe cose è perchè contano almeno sul “rimbambimento” dei loro e-lettori.
    Io sono del parere che se proprio mi vogliono scuoiare, devono pagarla molto cara la mia pellaccia!

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  4. Condivido per intero il tuo post, naturalmente. C’è da dire che la cultura dominante, in modo assoluto politicamente trasversale, è quella della “normalità” o dell'”eccellenza”. Chiunque non sia, di volta in volta, normale o eccellente, ha poco da pretendere da una società che propone soltanto modelli di comportamento “atei”, anche se verniciati talvolta da blandizie verso il cristianesimo e la Chiesa Cattolica.
    Ateo è colui che afferma la scarsa importanza della vita umana anormale, come ateo è colui che propone nella pratica valori edonistici e miraggi di ricchezza e di lusso per pochi eletti. Dobbiamo vigilare su ambedue le posizioni. Ciao, e buona settimana!

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  5. Questa è la dimostrazione che la tentazione eugenetica è molto più che un’ipotesi…
    Bisogna tenere alta la guardia!
    Buona settimana…

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  6. utente anonimo

     /  marzo 23, 2009

    Ciao Sorannaro condivido pienamente il tuo commento. Quella di Bocca e di quanti come lui, è una strategia organizzata a tavolino per creare consensi.
    Noi siamo persone che ragionano, oltre ad essere cristiani, e personalmente le affermazioni di Bocca urtano sia la mia intelligenza sia la mia fede.
    E’ inconcepibile “umanamente” affermare quello che lui ha affermato, ma come stupirsi certa gente ha la mente annebbiata dalle proprie ideologie. Un conto è la liberta di espressione, un altro è offendere. E lui in questo è un maestro.
    Un abbraccio
    terry

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  7. il post precedente era il mio ma non ho firmato credo nè messo il nome del blog;-(
    terry

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  8. utente anonimo

     /  marzo 23, 2009

    L’Europa si sta allontanando sempre di più dalla fede.

    I popoli in massa vanno verso un ateismo di fatto.

    Quello che fa Bocca è ancora niente!!!

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  9. Esseri deformi…mmm… ma Bocca si è mai visto allo specchio? Occhio perchè presto potrebbeo pussare anche alla sua porta i “ministri della pubblica beltà”

    L’oste (osteriavolante.myblog.it)

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  10. utente anonimo

     /  marzo 24, 2009

    mi sembra collegato questo articolo tratto da Il Sole 24 Ore del 22 marzo, pag. 9

    La morte di «Baby OT», il bimbo che viveva grazie a un respiratore

    Londra, spina staccata a 9 mesi

    GIUDICI E GENITORI – Il tribunale ha respinto il ricorso di madre e padre, autorizzando i medici a non proseguire nell’accanimento terapeutico
    Leonardo Maisano

    Leonardo Maisano
    LONDRA. Dal nostro corrispondente
    Alle 10 del mattino di ieri a Londra è morto il bambino ribattezzato in Inghilterra come “Baby OT”, un piccolo di nove mesi vissuto, dal giorno della nascita, attaccato a una macchina che gli garantiva l’ossigeno. A ordinare di interrompere il trattamento di ventilazione, condizione indispensabile per consentirgli di sopravvivere, è stato un tribunale. Baby OT è morto a conclusione di una vicenda che – nonostante le radicali differenze – echeggia, a ruoli invertiti, il caso Englaro.
    I medici hanno agito su ordine della magistratura, ma contro la volontà dei genitori. Anzi il papà e la mamma del bambino hanno tentato fino all’ultimo di ribaltare quel verdetto pronunciato poche ore prima. In due separati ricorsi, hanno cercato di annullare la sentenza dell’Alta Corte di Londra che aveva dato mandato a una struttura del servizio sanitario nazionale di interrompere le prestazioni mediche. OT aveva dalla nascita una grave insufficienza respiratoria, danni cerebrali e una disfunzione al sistema metabolico. «Il bambino – hanno detto i medici – soffriva terribilmente e non aveva alcuna prospettiva di vita». Considerazioni che sono alla base del verdetto dell’Alta Corte. I genitori non sono riusciti a far riaprire il caso perché ogni richiesta di appello è stata rifiutata in fase preliminare. Una chiusura che i giudici illustreranno nelle loro motivazioni. I magistrati si sono scusati per la freddezza della procedura giudiziaria inviando un messaggio di «simpatia e comprensione» a titolo personale ai genitori.
    Il punto di contrasto tra la famiglia da un lato e medici e giudici dall’altro è sulla reale sofferenza del bambino. Secondo i genitori «nonostante le condizioni disperate, noi siamo sempre stati convinti che dovesse vivere a condizione che il dolore non fosse insopportabile. Noi non crediamo che lo sia stato e in questo abbiamo il conforto di numerosi infermieri. C’erano lunghi periodi in cui sorrideva e appariva rilassato. Siamo felici di aver trascorso questo tempo con lui e di aver fatto tutti i passi possibili per averlo con noi». La coppia ha comunque espresso considerazione e ringraziamento per l’azione del personale sanitario in tutti questi mesi.
    L.Mais.

    Marco Vignati

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  11. Grazie Marco Vignati.
    Domani ( o sta sera stessa… vediamo se ce la faccio!) posterò un’ interessante testimonianza.

    Un saluto

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  12. utente anonimo

     /  aprile 30, 2009

    Vi prego, non confondete l’ateismo con l’imbecillità di certi pseudo-intellettuali. Non è scagliando pietre contro chi la pensa diversamente che nasce il dialogo e il confronto civile. Lasciamo il fanatismo a chi non ha argomenti validi. Ciao.

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