C’è una struggente canzone spagnola che mi piace particolarmente: ne ho trovato l’interpretazione su youtube. Qui.
Il testo con la traduzione lo trovate qui.
Ve la ripropongo perchè descrive la dinamica della nostalgia dolcissima e triste per l’amico che se ne va (ascoltatela prima di leggere il seguito del post, se avete tempo, ne vale davvero la pena); ma è anche l’inverso di quel che accade nel Cristianesimo, come spiega questo bellissimo passo tratto da una conversazione di don Giussani, che parte appunto da La Sevillanas del Adiòs:
«Qualcosa muore nell’anima quando se ne va l’amico.
Quando l’amico se ne va
e va lasciando una traccia che non si può cancellare.
Non andartene, ancora;
non andartene, per favore,
perché anche la mia chitarra piange
quando dice addio.
Un fazzoletto di silenzio
al momento della partenza.
Al momento della partenza,
perché hai parole che feriscono
e non si possono dire.
La barca, ecco, si va facendo piccola
quando s’allontana sul mare.
Quando si allontana sul mare
e quando si va perdendo,
che grande è la solitudine!
Questo vuoto che lascia l’amico che se ne va.
L’amico che se ne va
è come un pozzo senza fondo,
che non si può più riempire»
Allora, immaginate questo uomo o questa gente che sta sul molo e saluta l’amico che se ne va con un piccolo battello; se ne va, se ne va, fino a quando scompare all’orizzonte. Scompare all’orizzonte, e la linea dell’orizzonte non si può valicare, e il pozzo non si può più riempire, e uno è solo. Il cristianesimo è l’inverso: è l’uomo che è solo, lì sul molo, ma aspetta, perché tutto in lui aspetta; ed ecco, sull’orizzonte appare un punto, un punto che viene verso la riva: si ingrandisce, si ingrandisce, si ingrandisce… è una barca, su cui si vede a un certo punto il barcaiolo, si intravede il barcaiolo.
Arriva, arriva, arriva… attracca; e chi era sulla barca abbraccia l’uomo che stava sulla riva.
«Appare un punto all’orizzonte, sulla linea dell’orizzonte: è questa barca.
Questo barquiño, che è un punto, diventa sempre più grande; agli occhi dell’uomo attento che lo fissa diventa sempre più grande, sempre più grande, finché si delinea anche nei suoi fattori interni e si vede un uomo, il barcaiolo, seduto dentro.
La barca si avvicina alla riva, attracca, e l’uomo che stava aspettando abbraccia l’uomo che arriva.
Il cristianesimo nasce così, come l’uomo che aspetta, che abbraccia l’uomo che arriva dall’altrimenti enigmatico e prima ignoto orizzonte».
L’uomo che arriva è Dio che si è fatto uomo.